- Per prendere appunti durante le riunioni. Difficilmente gli incontri seguono uno svolgimento lineare e con una mappa mentale è più semplice creare connessioni e tornare su punti già inseriti.
- Per fermare i concetti importanti di un libro.
- Per dare forma ad un progetto. Dall’idea centrale puoi collegare i nodi relativi a budget, risorse, persone, obiettivi, scadenze… verificando poi l’andamento.
- Per studiare segnando i concetti più importanti.
- Per impostare gli obiettivi. La rappresentazione visiva di una mappa aiuta molto a identificarli e a chiarirli.
- Per risolvere problemi. Esistono molti approcci al problem solving, ma un metodo diffuso è quello delle 5W + 1H. Metti al centro il problema e aggiungi sei rami con sei domande da porsi: Chi, Cosa, Dove, Quando, Perché, Come. Mentre espandi ogni sezione, vedrai delle relazioni tra le risposte che aiuteranno a chiarire il problema e a mettere in evidenza la soluzione migliore.
- Per la fase di brainstorming: riportare le idee attraverso una mappa mentale consente di fermare tutte le cose che passano per la mente, anche quelle che non hanno un particolare senso. In seguito sarà possibile strutturarle in qualcosa di più significativo.
- Per la gestione e la condivisione della conoscenza. Per legare in un unico posto tutte le informazioni relative ad un argomento facilitando la revisione e l’accesso a più persone.
- Per portare a termine le cose. Le mappe mentali non sono l’ideale per realizzare liste di attività, ma abbinate ad altri metodi possono essere un valido aiuto per portare a termine le cose.
- Per prendere decisioni. Dare una forma visiva alle diverse opzioni aiuta a vedere le connessioni che ci sono e a immaginare possibili scenari.