Come reagisci quando ricevi un feedback negativo?

18 Febbraio 2019 | Pensiero

Quali sono le risposte che diamo o i pensieri più comuni quando riceviamo un riscontro o un appunto negativo?

 

Facciamo le vittime: “È vero, ma non è colpa mia”.

Siamo orgogliosi: “Sì, è vero, ma è una buona cosa”.

Minimizziamo: “Sì, ma non è così importante, non è un grosso problema”.

Neghiamo: “Io non faccio queste cose!”.

Evitiamo: “Ho altro da fare”.

Incolpiamo qualcuno: “È per via delle persone con le quali ho a che fare”.

Facciamo un bilancio: “In tante altre situazioni mi comporto diversamente”.

Attacchiamo: “Avrò anche fatto questa cosa (terribile), ma tu ne hai fatta un’altra (altra cosa terribile).”

Cerchiamo di annullare l’altro: “Non sai davvero niente di…”.

Deviamo: “Ma questo non è il vero problema”.

Invalidiamo la tesi: “Ho chiesto ad altri e nessuno è d’accordo con quello che hai detto.”

Scherziamo: “Non ho mai saputo di essere così idiota :)”.

Esageriamo: “Questo è terribile, sono stato davvero pessimo e imperdonabile.”

 

Se ci accorgiamo di aver detto, o pensato, uno degli esempi riportati, significa che il nostro ego sta ostacolando un apprendimento importante. Una volta che l’ego è coinvolto e sentiamo la carica emotiva, è difficile essere obiettivi.

E per riuscire ad esserlo, può essere utile una risposta semplice come: “Apprezzo molto che tu abbia dedicato il tuo tempo per dirmi questo, grazie”.

Una risposta del genere è utile per gli altri, ma è estremamente utile per sé stessi. C’è un vantaggio, quasi magico, in questo genere di risposta: si aumenta la capacità di comprendere il feedback. Quando smettiamo di difenderlo e di difenderci verso l’esterno, in realtà smettiamo di difenderlo anche dentro di noi facendo diventare un feedback come dovrebbe essere, ovvero costruttivo.

Per saperne di più:
https://hbr.org/2019/02/13-ways-we-justify-rationalize-or-ignore-negative-feedback