Nel mondo della gestione della conoscenza personale ci sono alcuni aspetti ormai consolidati e altri in continuo aggiornamento.
Da un punto di vista dei tool, si parla molto di Tana (Think. Type. Tag.) che sembra unire molto bene la conoscenza alle azioni da fare. Purtroppo non riesco a farvelo vedere perché sono ancora in lista d’attesa.
Vedendo alcuni tutorial, sembra che abbia ripreso le parti migliori di Obsidian, Roam Research, RemNote, Logseq, Workflowy, Noteplan e tanti altri.
Strumenti di questo tipo allontanano il vecchio concetto di cartelle per puntare ai supertag, ovvero parole chiave che possono contenere ulteriori dettagli. Un po’ come fa Mem, Mymind o Napkin.
La diffusione di questi strumenti si basa su dei concetti che riguardano:
- La metacognizione, in questo campo significa pensare a come pensiamo o a come impariamo (gli strumenti menzionati sono studiati per questo, come aiuto per pensare e liberare la mente).
- L’intertestualità, sempre in questo campo si intende la rete di relazioni che il singolo testo intrattiene con altri testi dello stesso autore (intertestualità interna) o con modelli letterari impliciti o espliciti (intertestualità esterna). Si tratta di gestire i nodi, fare connessioni e alimentare la nostra conoscenza.
A tutto questo abbiniamo un modo di scrivere immediato che ci permetta di mantenere la concentrazione sul puro atto di scrivere (ad esempio come avviene con il markdown) e alla possibilità di sottolineare ciò che per noi è rilevante (ad esempio con strumenti come Readwise).
Si parla sempre di più di Tools for Thought e di PKM, di Note taking e Outliners.
È un mondo magico in continua evoluzione!