Amy Edmondson porta come esempio l’incredibile salvataggio di 33 minatori intrappolati a 800 metri di profondità in Cile nel 2010 analizzando come un gruppo di individui sia riuscito a diventare un team unico.
Capita molto spesso di dover collaborare con persone sempre diverse perdendo quelle “esercitazioni” che avvengono in team più stabili.
E per spiegare meglio il concetto, vengono citati altri due esempi: il mondo degli ospedali e quello degli studi di animazione. Due mondi diversi che hanno molti aspetti in comune.
“Ci vogliono competenze diverse in momenti diversi, non ci sono ruoli fissi, non ci sono risultati definiti, si fanno molte cose che non si sono mai fatte prima e che non si possono fare in un team stabile. Questo modo di lavorare non è facile, ma è sempre più il modo in cui molti di noi devono lavorare, quindi dobbiamo comprenderlo.”
“Ritengo che lo scontro tra culture professionali sia un grande ostacolo alla costruzione del futuro che desideriamo.”
Come è possibile far funzionare un team di questo tipo?
“Purtroppo, siamo programmati per pensare di sapere. Così dobbiamo ricordare a noi stessi, e possiamo farlo, di essere curiosi, di essere curiosi di ciò che gli altri propongono.”
“Abraham Lincoln disse una volta: “Non mi piace molto quell’uomo. Devo conoscerlo meglio.” Pensateci, se uno non mi piace, significa che non lo conosco abbastanza. È straordinario. Questa è la mentalità che bisogna avere per un lavoro di squadra efficace. Lavorando in isolamento, possiamo ottenere risultati. Ma quando facciamo un passo indietro e ci mettiamo in contatto con altri, possono accadere miracoli. Si possono salvare minatori, salvare pazienti e creare film bellissimi.”
“Per collaborare e per costruire il futuro che sappiamo di poter creare, ma che non possiamo creare da soli, questa è la mentalità che ci serve.”
Durata del video: 13 minuti.