Metodo Zettelkasten: come organizzare la conoscenza e sviluppare idee con l’archivio di Niklas Luhmann

6 Novembre 2023 | Note e appunti, Organizzazione, Pensiero

Il metodo Zettelkasten è una modalità di gestione della conoscenza personale, intesa come la definizione di un processo che aiuta a raccogliere, classificare, archiviare e ritrovare le informazioni, con il fine di facilitare la generazione di idee, gli approfondimenti, le scoperte o lo studio.

L’immagine che meglio rappresenta questo metodo è quella di uno schedario di una biblioteca formato da diversi cassetti nei quali sono conservate le schede dei libri e dove ogni scheda riporta le informazioni specifiche di un testo.

Questo metodo fu sviluppato da Niklas Luhmann, sociologo e filosofo che in quasi quarant’anni di lavoro riuscì a creare un vero patrimonio letterario fatto di note, libri e pubblicazioni scientifiche, oltre a essere stato per un lungo periodo anche ricercatore e insegnante dell’Università di Bielefeld (università che oggi conserva questa ricchezza di informazioni che comprende all’incirca 90.000 schede).

Proprio Luhmann sostenne che la riuscita di così tante opere era dovuta alla gestione dei suoi schedari pieni di riferimenti incrociati.

Un lavoro enorme e, infatti, dedicava molto più tempo alla continua organizzazione delle note piuttosto che alla scrittura dei libri stessi (sono un po’ di parte, ma quanto è bello questo punto: più tempo all’organizzazione piuttosto che alla scrittura).

Questa gestione della conoscenza gli permise di:

  • mantenere allenata la memoria;
  • fare connessioni sempre nuove, diverse e significative;
  • sviluppare le sue idee;
  • argomentare, verificare o contestare alcuni temi;
  • unire conoscenza già acquisita con nuova conoscenza.

Alla base del metodo troviamo dei contenitori o raccoglitori, le schede e una penna, ma nonostante questa semplicità apparente, dietro c’è un mondo da esplorare.

Anche perché il vero punto di forza consiste nel rivedere le note e nel riuscire a fare i migliori collegamenti possibili: la revisione periodica è imprescindibile e la sua mancanza farà fallire ogni strumento o metodo.

Luhmann, nello specifico, manteneva una sorta di indice dei riferimenti insieme alle scatole dedicate alle idee, agli spunti o alle teorie da approfondire.

Analizziamo gli elementi del metodo Zettelkasten

Zettelkasten: scatola per le note/scatola di schede.

Zettel: ogni nota o foglietto.

Indice: sistema di archiviazione organizzato che mantiene note o zettel raggruppati e classificati in un unico posto.

Collegamenti e riferimenti: mettendo in relazione la conoscenza e collegando le informazioni tra loro (nel mondo digitale, tramite collegamento ipertestuale), si collegano i pensieri. In pratica, si conservano le informazioni rafforzando il pensiero, la capacità di creare collegamenti e l’intero processo.

I tipi di note

1. Note fugaci (Fleeting Notes):

Rappresentano le impressioni iniziali o le idee temporanee che emergono mentre si sta leggendo, ascoltando o riflettendo su un argomento. Sono note temporanee, non sono elaborate e rappresentano un punto di partenza.

Sono un modo efficace per catturare idee al volo senza preoccuparsi troppo della loro forma o struttura. Servono come un rapido promemoria che può essere elaborato e integrato nel sistema Zettelkasten in un secondo momento.

2. Note letterarie (Literature Notes):

Queste note sono prese direttamente da fonti esterne, come libri, articoli, conferenze o qualsiasi altra fonte di informazione. Sono brevi, sintetiche e si concentrano sul contenuto essenziale o sulle idee principali della fonte.

Si potrebbe considerarle come un riassunto o un estratto di ciò che si è letto o appreso e, infatti, si tratta di note che si scrivono come commenti al testo selezionato o evidenziato.

Sono note che aiutano a ricordare i pensieri avuti durante la lettura o la scrittura delle informazioni e che contengono la fonte da cui derivano.

Dal processo di elaborazione delle note fugaci e quelle di letteratura nascono le note permanenti.

3. Note permanenti (Permanent Notes o Evergreen Notes):

Le note permanenti sono note scritte con le nostre parole e rappresentano la comprensione e l’interpretazione delle informazioni. Sono create con l’intento di durare nel tempo, motivo per cui sono formulate in un modo che possa essere compreso anche a distanza di anni.

Si tratta di pensieri altamente connessi con altre note nel sistema, formando una rete di idee.

Ogni nota permanente dovrebbe trattare un’idea o un concetto specifico per garantire chiarezza e specificità, proprio come abbiamo visto con il processo di chunking e le note atomiche.

Possono essere idee autonome avute senza alcun collegamento diretto ad altre informazioni di provenienza come libri, video o altri dati disponibili. Un possibile scopo di queste note è quello di elaborare i nostri interessi, i pensieri e la ricerca.

Le note permanenti sono il nutrimento della conoscenza personale e aiutano la mente a collegare più cose insieme e a recuperare tutte le informazioni di cui ha bisogno. Al di là del metodo, è proprio questo il passaggio chiave: continuare a nutrire la conoscenza personale. Costanza e allenamento chiudono il cerchio.

Il concetto di Secondo Cervello descritto in questi anni da Tiago Forte è qui: archivio delle note permanenti, paragonabile alla memoria a lungo termine del computer.

«Due pensieri che prima erano del tutto indipendenti tutto a un tratto trovano un punto d’incontro e si concretizzano in qualcosa di assolutamente nuovo. Il tuo compito non è trovare queste idee ma riconoscerle quando si manifestano.» (Stephen King)

metodo zettelkasten note e appunti

La struttura del metodo Zettelkasten

 

In generale, si tratta di un metodo per prendere appunti che ha reso popolare la gestione della conoscenza (personale).

Avere un metodo è fondamentale: ogni giorno consumiamo così tante informazioni che non c’è da meravigliarsi se si soffre di una sorta di sovraccarico informativo.

Quando troviamo informazioni interessanti o quando ci viene in mente un’intuizione che desideriamo conservare, ognuno di noi segue un percorso diverso:

  • chi scrive su un’agenda cartacea;
  • chi salva in un tool specifico;
  • chi scrive su un foglietto adesivo;
  • chi archivia in qualche cartella.

Al di là del metodo, purtroppo diventa davvero complicato recuperare le informazioni e le idee salvate. E alla fine vengono dimenticate e perse.

Le cause possono essere diverse:

  • mancanza di una struttura organizzata;
  • presenza di informazioni senza delle descrizioni adeguate;
  • poca chiarezza del motivo che porta a conservare un certo appunto.

Il metodo Zettelkasten rappresenta un buon punto di partenza e, anche se non messo in pratica in tutto e per tutto, dà degli spunti molto utili.

Il fine è quello di costruire un processo personale per pensare, scrivere e ritrovare ciò che serve quando serve.

La gestione della conoscenza* è il processo di creazione, condivisione, utilizzo e gestione di conoscenze e informazioni.

*KM: Knowledge Management (come si gestisce e si condivide la conoscenza all’interno di un’organizzazione). La gestione della conoscenza è una disciplina vera e propria, diffusa in tutto il mondo grazie a studiosi come Ikujiro Nonaka.

L’organizzazione riguarda anche – e soprattutto – la nostra mente e non è più sostenibile una situazione che prevede di avere elementi salvati in Facebook, in LinkedIn, via email, nei preferiti del browser, nelle note del telefono, nel Kindle. Per non parlare delle note a margine di un libro o degli appunti sparsi tra blocchi e quaderni.

Dalla gestione della conoscenza, possiamo focalizzarci sulla gestione della conoscenza (PKM – Personal Knowledge Management), proprio come viene definita da Wikipedia: «Un processo di raccolta delle informazioni che una persona utilizza per raccogliere, classificare, archiviare, cercare, recuperare e condividere la conoscenza».

La chiave del successo del metodo Zettelkasten è la connessione tra le note. Invece di avere un sistema lineare o gerarchico, ogni nota può essere collegata a tante altre, creando una rete complessa di idee che si rafforzano e si arricchiscono a vicenda.

Questo incoraggia il pensiero laterale e la scoperta di nuove connessioni tra informazioni apparentemente non correlate. Da questa idee ne nascono tante altre, come quelle dedicate al giardino verticale, al grafo dei collegamenti, agli strumenti di pensiero e ai cosiddetti backlink.

Possiamo dire che l’obiettivo del metodo Zettelkasten è quello di promuovere la connessione tra le idee, piuttosto che la semplice memorizzazione di informazioni.

Da dove si parte? Prendendo appunti! Tutto il resto arriverà di conseguenza.

Per approfondire:
https://it.wikipedia.org/wiki/Knowledge_management
https://en.wikipedia.org/wiki/Ikujiro_Nonaka
https://en.wikipedia.org/wiki/Personal_knowledge_management