È arrivato, ma non ho ancora finito di leggere il libro Building a Second Brain di Tiago Forte. Per adesso lo trovo molto interessante e, tra le altre cose, amo comprendere cosa porti le persone a parlare di determinati argomenti (ne ho parlato in modo approfondito nei contenuti riservati).
Prima di condividere con te alcune considerazioni più specifiche in merito al libro, vorrei riportare – anche per me 😅 – il percorso che, a grandi linee, ha tracciato l’arte delle note.
Qui abbiamo parlato della gestione della conoscenza personale (PKM), di organizzazione, di utilizzo di alcuni tool utili e dei loro vantaggi. Ma anche di PIM e KM.
Robert Greene ha scritto molti libri grazie ai suoi appunti presi su dei cartoncini, tipo quelli usati negli schedari degli archivi (anche se lui ha usato le scatole delle scarpe come contenitore).
Guardate questo video con la spiegazione del metodo Zettelkasten e della logica che c’è dietro l’uso delle schede.
Anche Ronald Reagan aveva un’abitudine simile che lo ha aiutato a scrivere i suoi libri. Usava dei cartoncini più piccoli che conservava in album solitamente dedicati alla raccolta di foto. Le sue note sono state raccolte in un libro curato da Douglas Brinkley.
Alla base del metodo troviamo dei contenitori/raccoglitori, le schede e una penna. E nonostante questa semplicità apparente, dietro c’è un mondo da esplorare. Anche perché il vero punto di forza consiste nel rivedere le note e nel riuscire a fare i migliori collegamenti possibili.
Lasciatevi ispirare da questi taccuini tascabili usati da 20 personaggi storici.
Ed ecco alcune note a margine di Mark Twain o gli appunti di Vladimir Nabokov.
Marginalia, Commonplace Book, Memex e Ipertesto, Digital Garden e anche Second Brain.
Un percorso che ha inizio nel passato e che merita molta attenzione per fermare il rumore e aiutare la nostra attenzione.
P.S.: su YouTube ci sono tantissimi esempi pratici su come organizzare le informazioni. In questo video – che condivido anche se è passato un po’ di tempo e qualcosa sarà cambiato – Tiago Forte mostra come usa Evernote in modo individuale e come usa Notion per collaborare.